Il seguito dell’acclamato
Unsound methods è intitolato Liquid. Registrato e prodotto
da Alan Wilder stesso nel suo studio The Thin Line, in
diverse sessioni da luglio 1998 fino a giugno 1999, viene
pubblicato nella primavera del 2000.
Si suppone che Liquid sia una sorta di concept album
ispirato da un evento avvenuto nel 1994: lo schianto al
suolo di un Tornado che per poco non uccise Wilder e la sua
compagna Epzibah Sessa che si dirigevano in Scozia. L'album
è difatti incentrato sulle emozioni vissute dal pilota nei
suoi ultimi istanti di vita.
Wilder si mantiene fedele alla formula del suo successo ed
anche questa volta si avvale di un gran numero di guest
vocalists, che vanno dalla compagna di scuderia Mute
Diamanda Galas, ai Gospel crooners The Golden Gate Jubilee
Quartet che collaborano sulla canzone Jezebel, agli spoken
word performers di New York Nicole Blackman e Samantha
Coerbell , alla narratrice catalana Rosa Torras. A questi si
aggiungono i musicisti Steven Monty (batteria), Dean Garcia
(basso) e Merlin Rhys-Jones (chitarra).
All'epoca della pubblicazione diversi critici sostenevano
che Liquid fosse stato ispirato dall'album di Moby, Play,
che era stato pubblicato un anno prima. Tuttavia Moby aveva
collaborato con Wilder nel disco Bloodline, e ciò porta a
credere che sia stato Moby ad ispirarsi alla musica Recoil e
non il contrario.
Prima che il disco fosse pubblicato, i Nine Inch Nails di
Trent Reznor usarono Liquid come musica preconcerto per il
loro Fragility Tour 2000.
Grazie al nuovo lavoro Wilder riceve il Charles Cros Grand
Prix 2000, e l’album viene ancora una volta accolto
positivamente dalla critica. "Liquid offer ricchezza di
piaceri disturbanti e dark.
Ascolto complicato per anime
complicate." (Indipendent)
"...a series
of poetic vignettes brought to vivid life through
ambitiously expressionist musical settings, 'Liquid'
offers a wealth of dark and disturbing pleasures. Uneasy
listening for uneasy souls."
The Independent
"The music on 'Liquid' is
suitably grand and gothic, filled with the kind of
carefully constructed, emotionally unsettling textures
that once bedrocked many a Depeche Mode album track:
fascinating and rewarding but a far cry from pop music.
Wilder is likely heading for a second career of cult
sales, critical acclaim and being in demand to produce
and compose for others, and he is seemingly quite
comfortable with forgoing platinum albums and screaming
fans to do so. With works this intriguing and
provocative, we should be content with his decision, too."
Sonicnet
"On his third outing as
Recoil, Alan Wilder follows up 97's 'Unsound Methods' by
striving for the middle ground between dark trip-hop and
film soundtrack suspense with various female
collaborators on board to up the ante. Of these, New
Yorker Nicole Blackman is the most scarily entertaining
(on 'Want': "I want to keep you alive so there is always
the possibility of murder later"), while high priestess
of scream Diamanda Galás offers wicked-stepmother rasps
on 'Strange Hours'. Liquid' is an entertainingly varied
affair: 'Vertigen' is all tribal voodoo, and while 'Jezebel's
blues gospel sample sounds as if it's been cribbed from
labelmate Moby, it's still inspired."
Q Magazine
Black Box (Pt.
1)
Want
Jezebel
Breath Control
Last Call For Liquid Courage
Strange Hours
Vertigen
Supreme
Chrome
Black Box (Pt.2)
L'evoluzione
sonora avviene stavolta in una semplificazione delle
strutture del suo predecessore: dissangua la facciata più
Trip Hop a favore di ispirazioni più in tonalità Lounge da
background . La principale barriera d'apprendimento del
disco risiede nell'uso molto marcato dello Spoken che
traccia la narrazione di un concept album fondato sui
turbamenti dell'animo. Wilder esce dai Club viziosi di "Unsound
Methods" per accomodarsi nel lettino psicoanalitico dei
propri Synth e inizia a raccontare tramite essi senza freno.Uno
" Stream of consciousness " moderno ove il parlato è
favorito in diversi casi molto più del cantato stesso. Basti
pensare al songwriting di “Last Call For Liquid Courage” :
una corposa linea di basso accompagna quasi sussurri
scratchati in salsa Hip Hop. Il suono diventa sfondo di
attori musicanti che recitano. Ritmi spesso
lenti e serafici,d'attesa (eccetto reminescenze Drum'n'Bass
di "Supreme"), Non per nulla Trent Reznor optò per questo
disco al momento di scegliere la musica pre-concerto durante
il “Fragility Tour” . Scivolano tra suggestive percussioni
e cenni di vocalizzi alla Lisa Gerrard ("Vertigen").
Nonostante questo nuovo interessante approccio e influenze
ricercate, gli episodi veramente brillanti sembrano aver
fonte proprio nei brani dove il trademark del progetto
Recoil è già ben radicato: l' Elettro-Blues dannato di "Strange
Hours" (interpretazione disturbatamente divina di Diamanda
Galás) o groovoso ("Jezebel"), e le due “Black Box” di Dark
Ambient Lustmordiano , le cui tetre e fascinose ombre
abbracciano in una morsa l'intero album, tra le inquietudini
di questo lavoro che avvicina l'artista a quei "film sonori"
tanto cari a mostri sacri come Tuxedomoon (degli anni 90) e
Legendary Pink Dots. Pur non avendone ovviamente la medesima
perfezione, ma questo può non essere un difetto. Un rumore
di un Jet resta incastrato tra le vene del Cd.
(Federico Francesco
Falco)
Release date: March 2000
Catalogue no: CDSTUMM 173
All tracks written and produced by Alan Wilder
Additional production and sound design : PK
Production assistance and co-ordination : Hepzibah Sessa
All tracks recorded and mixed at The Thin Line, Sussex
between July 1998 and June 1999